Si ha notizia che nel 1938 era stato costituito a Povo un Gruppo alpini: era l’anno della 19° adunata nazionale delle penne nere tenutasi a Trento.
Dopo alterne vicende, nei primi anni del secondo dopoguerra il gruppo veniva ricostituito nel 1952 con l’inaugurazione ufficiale avvenuta il 14 giugno 1953; per l’occasione a madrina del gagliardetto fu scelta Giuseppina Lucin Bonvecchio, vedova, madre e sorella di familiari caduti in guerra.
Uno dei primi impegni degli alpini si concretizzava nella partecipazione alla costruzione del Monumento ai caduti, in centro al paese, a fianco della chiesa parrocchiale. Le lacerazioni delle due guerre mondiali erano ancora ferite aperte e dolorose. I promotori del monumento vollero fossero ricordati i caduti di entrambi i conflitti, qualunque divisa avessero indossato, superando steccati e divisioni che aveva contribuito a scavare il Ventennio fascista.
Nel 1958 una folta rappresentanza di penne nere poère partecipò alla 31° Adunata nazionale alpini di Trento.
Fin dalla metà degli anni Settanta gli alpini del sobborgo avevano in concessione un’area in località Moronar, circondata da un bosco di faggi centenari, collocata a metà strada fra il paese di Povo e il Passo del Cimirlo. La struttura a quel tempo altro non era che una tettoia di lamiera, un bancone malconcio, delle tavole mezze deteriorate e una fatiscente balera in cemento. Eppure il quel luogo si organizzavano feste campestri, si festeggiava qualche compleanno e si concludevano celibati.
Il gruppo delle “penne nere” di Povo è da sempre presente attivamente nel sobborgo o con proprie iniziative, o in collaborazione con altre Associazioni, all’insegna del più genuino spirito di volontariato. Da diversi anni il Gruppo A.N.A. provvede all’organizzazione della Festa della Befana in collaborazione con la S.A.T., al Carnevale unitamente al Gruppo giovani e collabora nell’organizzazione delle più disparate manifestazioni sportive, culturali ed enogastronomiche che si svolgono nel sobborgo. Per Natale la sezione ANA si occupa, assieme al Gruppo Sportivo Alpini, di addobbare con luminarie la grande tuia che svetta presso la piazza del paese.
Dopo aver partecipato alla ricostruzione del dopo terremoto in Friuli (1976) gli alpini di Povo hanno preso parte anche agli aiuti ai terremotati dell’Irpinia (1980)
Gli anni Ottanta per l’associazione poèra si aprivano sotto la presidenza di Giuseppe Bonomi che nel 1983 non si ricandidava e passava il testimone al nuovo presidente Ottone Zambotti che guiderà il Gruppo fino al febbraio 1998.
Nel febbraio 1998 Ottone Zambotti, pur rimanendo consigliere, dopo 14 anni lasciava la guida dell’associazione e veniva sostituito da Luigi Grisenti, mentre Ernesto Tonelli era riconfermato segretario.
Ma non è possibile parlare degli alpini di Povo senza nominare il “Moronar”.
Era dal lontano ‘74 che gli alpini del sobborgo avevano in concessione l’area del Moronar, luogo dove tradizionalmente si organizzavano feste campestri, si svolgevano giochi per bambini, giornate sotto il fresco dei faggi per gli anziani e premiazioni di gare sportive.
Dove prima c’erano una tettoia di lamiera, un bancone malconcio, qualche tavolaccio deteriorato e una fatiscente balera in cemento, da una decina d’anni si trova un’ampia sala da pranzo con cucina attrezzata, un banco bar, servizi igienici moderni, l’acqua corrente e l’elettricità. Un sogno realizzato in parte grazie a materiale e lavoro messo a disposizione da imprese locali, alla sensibilità dell’Azienda Forestale a alla disponibilità dell’amministrazione comunale che ha concesso in uso gratuito all’associazione un’area di 2 mila metri quadrati. Lì è sorto, colla prestazione di centinaia di ore di lavoro gratuito da parte di un gruppo di soci ANA e col contributo di privati e di altre associazioni del sobborgo, uno splendido punto di ritrovo e di intrattenimento per tutta la popolazione e per molte delle attività associative del paese di Povo.